Rieccomi con un altro interessante argomento che a me sta a molto a cuore in quanto ne sono consumatrice ed estimatrice: il caffè!
Questa bevanda, sembra avere effetti
salutari sul nostro organismo, ma è ormai confermata la sua importanza anche
come elemento capace di influire positivamente sulla prestazione.
La caffeina è presente, oltre
che nel caffè, anche nel tè, nel cacao, nelle cole e in molti farmaci
antidolorifici. La caffeina, o meglio una sua "sorella" contenuta nel tè, la
teofillina, viene usata a livello farmacologico sempre più largamente quale
stimolante del ritmo respiratorio e circolatorio. Per queste proprietà molti
sportivi fanno uso del caffè, specialmente prima di una competizione
impegnativa. Tutti sanno infatti che il classico "borraccino" con tre o quattro
caffè ristretti da prendersi durante lo sforzo fisico può migliorare la
prestazione. Oggi, che le conoscenze farmacologiche sono più ampie, sono entrate
in campo altre sostanze, ben più redditizie per la prestazione ma molto più
pericolose per la salute.
E’ chiaro che la
caffeina e le sue sorelle possono diventare un valido supporto in prove di
resistenza come la corsa di lunga durata, il ciclismo e lo sci di fondo, non
solo per le azioni positive su alcuni organi, ma anche per altri fattori, così
come è testimoniato da alcune autorevoli ricerche. Gli scienziati però non sono
tutti d'accordo e forniscono pareri discordanti, specialmente sul rapporto tra
caffè e salute. Quali sono i pro e quali sono i contro, vediamo:
I PRO:
Sveglia i muscoli. In primo luogo, la caffeina contenuta nel caffè agisce stimolando il sistema nervoso centrale con il rilascio di adrenalina, un ormone che oltre a svolgere una funzione specifica in situazioni particolari quali ansia, paura e preoccupazioni, facilita la respirazione con un'azione dilatatrice dei bronchi. Secondariamente, migliora la trasmissione neuromuscolare, incrementando il rilascio dei neurotrasmettitori, cioè dei “messaggeri” che il cervello manda ai muscoli per una stimolazione in vista dell'impegno fisico; infine, sollecita la contrattilità delle fibre muscolari, rendendole più "elastiche” e quindi più pronte ai cambi di ritmo e di intensità degli sforzi.
Sveglia i muscoli. In primo luogo, la caffeina contenuta nel caffè agisce stimolando il sistema nervoso centrale con il rilascio di adrenalina, un ormone che oltre a svolgere una funzione specifica in situazioni particolari quali ansia, paura e preoccupazioni, facilita la respirazione con un'azione dilatatrice dei bronchi. Secondariamente, migliora la trasmissione neuromuscolare, incrementando il rilascio dei neurotrasmettitori, cioè dei “messaggeri” che il cervello manda ai muscoli per una stimolazione in vista dell'impegno fisico; infine, sollecita la contrattilità delle fibre muscolari, rendendole più "elastiche” e quindi più pronte ai cambi di ritmo e di intensità degli sforzi.
Sdoppia i serbatoi di
benzina. I muscoli consumano, grazie a questa sostanza, una percentuale
superiore di acidi grassi con relativa diminuzione del consumo di carboidrati e
con evidente risparmio del glicogeno muscolare ed epatico. Questo permette
all’atleta di avere a disposizione due tipi di carburante da bruciare sotto
sforzo, cioè di poter attingere a due serbatoi e non a uno solo, quindi con
possibilità di avere doppia autonomia e di non andare in riserva nella fase
finale di una competizione.
A fine pasto aiuta a
digerire. A fine pasto un caffè migliora la digestione per un aumento
della secrezione dei succhi gastrici. Questo fatto non è da attribuire solamente
alla caffeina, ma ad altre sostanze responsabili delle proprietà aromatiche
prodotte generalmente durante la torrefazione, che hanno anche effetti positivi
sull'attività intestinale: stimolano cioè i movimenti muscolari (la peristalsi),
che hanno il compito di far progredire il contenuto intestinale. Alcuni studi
hanno messo in evidenza che l'azione sulla peristalsi intestinale è più intensa
con la somministrazione di caffè contenente caffeina rispetto a quello
decaffeinato.
Se é buono é un piacere. Il
caffè è sicuramente un piacere, almeno per molti di noi!
I
CONTRO
Guai a stomaco vuoto. Un errore
piuttosto ricorrente: il solo caffè preso come prima colazione o come spuntino a
metà mattina. Sono molte, infatti, le persone che hanno quest'abitudine con
reazioni individuali diverse da soggetto a soggetto, in quanto dopo l'assunzione
della bevanda aumenta la secrezione di acido cloridrico e succhi gastrici nello
stomaco. Senza dubbio si hanno ripercussioni benefiche sulla digestione se vi
sono cibi da digerire, ma se si è a digiuno si può avere acidità gastrica oppure
una stimolazione dei muscoli della parete dello stomaco con sensazione, spesso
poco piacevole, di crampi.
Troppo forte intossica.
Oltre le cinque tazzine di caffè giornaliere si rischia di scivolare nel
cosiddetto “caffeismo”, cioè un'intossicazione cronica di tutti gli apparati
organici, assai difficile da smaltire perché il nostro organismo più ne ha e più
ne ricerca. Dall'assuefazione alla dipendenza, infatti, il passo è breve. La
caffeina agisce come una sostanza psicoattiva in grado di determinare dipendenza
completa con comparsa di sintomi d'astinenza che si manifestano con cefalea,
facile affaticamento, depressione, riduzione di vigore fisico. Ma non solo: dosi
elevate di caffè portano infatti a un'alterazione dei ritmo cardiaco, la
cosiddetta tachicardia, mentre la caffeina stimola la produzione delle
catecolamine, volgarmente chiamate “ormoni da stress", con il conseguente
aumento della pressione sanguigna.
Il decaffeinato non é
oro. Il decaffeinato viene consigliato se si deve ridurre l'assunzione
giornaliera di caffeina (per esempio nei cardiopatici), quindi costituisce
un'ottima alternativa al caffè, in quanto le percentuali di caffeina presenti
sono molto basse (2-5 milligrammi per cento). Medici ed esperti però
sconsigliano l'uso del decaffeinato, in quanto nella bevanda potrebbero rimanere
residui di solvente usato per l'estrazione della caffeina (per esempio il
diclorometano) che pare possano dare disturbi al fegato e aumentare il tasso di
colesterolo nel sangue. Gli unici sostitutivi dei caffè rimangono il caffè
d'orzo e il malto tostato solubile.
Attenzione:
può dare l'insonnia. Avendo un'azione stimolante sul sistema nervoso
centrale, il caffè può dare disturbi dei sonno. Alcuni studi hanno confermato
che l'uso della bevanda alla sera ritarda solo il momento in cui ci si
addormenta, mentre non influenza la profondità del sonno stesso. Spesso sono
invece i cibi assunti a cena oppure le preoccupazioni avute durante la giornata
che creano insonnia, così come un abuso di caffè.
Allora cosa ne dite? Interessante vero?
Personalmente, continuerò a godere del piacere di un buon caffè cercando ovviamente di non abusarne....
Alla prossima,
La Iv
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