Premetto che anche io sono vegetariano, al 98% vegano (come dice un amico "ognuno ha le sue perversioni"). Corro solo da un anno ma ho al mio attivo una sola, anche se rispettabilissima, maratona. Per ora eh.
Dato che sono solo agli inizi, riporto qui di seguito un articolo che parla di un atleta ben più autorevole che, oltre ad essere vegetariano, è anche un esempio per chi vuole iniziare a correre. Lui lo ha fatto alla tenera età di 89 anni!
L'ho trovato su diversi siti tra cui
http://www.disinformazione.it/maratoneta_centenario.htm
e
http://www.scienzavegetariana.it/
Fauja Singh, il maratoneta vegetariano centenario
Partecipa a una maratona a 100 anni e viene inserito nel Guinnes dei
Primati.
Nell'ottobre 2011, e' stata diffusa la notizia sul sito della PETA "Un
centenario vegetariano raggiunge un record nella maratona":
Fauja Singh e' stato inserito nel Guinnes dei Primati dopo aver
completato la maratona "Scotiabank Toronto Waterfront Marathon",
diventando il partecipante piu' anziano di tutti i tempi, a 100 anni.
Singh, chiamato il "tornado con il turbante", cita anche la sua dieta
vegetariana come fattore chiave per l'incredibile energia che l'ha fatto
arrivare nel Guinness dei Primati. Ed e' la prova vivente che non e' mai
troppo tardi per passare a una dieta a base vegetale, fonte dei
benessere e salute.
Riportiamo di seguito un articolo sul tema di Stefano Severoni.
Fauja Singh, il maratoneta ultra centenario
Fauja Singh, nato a Bias Pind il 01/04/1911, è un personaggio
singolare con i suoi quattro figli, tredici nipoti, una dozzina di
pronipoti ed una serie di otto maratone portate a termine: cinque a
Londra, due a Toronto, una a New York.
E' cittadino britannico di origine indiana, originario del Punjab
indiano, dove faceva il contadino, di religione sikh. Fauja si è
trasferito in Gran Bretagna negli anni Sessanta ed attualmente vive ad
Ilford, est di Londra. Ha iniziato a partecipare a gare di corsa all'età
di 89 anni, dopo aver perso la moglie e un figlio: "Stare a casa mi
uccideva", ha spiegato: "Gli anziani in Gran Bretagna fanno vita
sedentaria e hanno una dieta ricca di grassi".
Correre ha dato a Fauja il baricentro della sua vita emotiva. La sua
passione per la corsa è nata mentre lavorava come contadino in India, ma
l'ha potuta sviluppare solo tardivamente. Per lui, da anni, la corsa è
più di un passatempo. Trasferitosi in Gran Bretagna, con l'aiuto del suo
allenatore H. Singh, si è cimentato nelle maratone.
Fauja si allena ogni giorno percorrendo 10 miglia (16 km), oltre ad eseguire esercizi ginnici, anche assieme ad altri "colleghi". Ora è iscritto alla Maratona di Edimburgo del 27 maggio 2012, la maratona più veloce del Regno Unito.
Fauja si allena ogni giorno percorrendo 10 miglia (16 km), oltre ad eseguire esercizi ginnici, anche assieme ad altri "colleghi". Ora è iscritto alla Maratona di Edimburgo del 27 maggio 2012, la maratona più veloce del Regno Unito.
Ha debuttato alla London Marathon 2000. Campione del mondo di maratona
over 90, è stato protagonista di prestazioni di rilievo nel biennio
2003-2004. Nel 2004 è stato testimonial della campagna dell'Adidas
"Niente è impossibile", assieme a D. Beckham e Muhammad Alì, e ha
devoluto il proprio compenso in beneficenza a favore dei bambini nati
prematuri. Alla London Marathon 2003 ha realizzato il tempo di 6h02'.
L'anno successivo 6h07'13''. Il suo record sulla distanza è di
5h40'04'', realizzato alla Toronto Waterfront Marathon 2003, con il
quale è diventato l'uomo più veloce al mondo tra gli over 89-90-91-92.
In tempi più recenti, il 16 Ottobre 2011 ha completato la maratona di
Toronto diventando il più anziano di sempre (100 anni compiuti) a
percorrere la distanza regina del fondo, che mette a dura prova
corridori ben più giovani di lui, impiegando 8h25'16''. La gara è stata
vinta dal 38enne kenyano K. Mungara, in 2h09'50''. Singh si e piazzato
al 3.850esimo posto, davanti ad altri nove concorrenti, correndo con il
pettorale 100. E' transitato al decimo km in 1h44'03'', alla mezza in
3h43'39'', ai 30 km in 5'36'00'', concludendo con una media oraria di
11'59'' al km.
Gli organizzatori della prova di Toronto 2011 stavano smantellando le
barricate e gli striscioni al traguardo sul lungolago della metropoli
canadese, quando l'hanno visto arrancare verso la linea d'arrivo, con la
sua lunga barba ed il turbante di colore giallo. "Fauja è al settimo
cielo. Ha combattuto contro se stesso e ha vinto", ha detto H. Singh, il
suo allenatore, dopo il suo arrivo. "Correre gli ha dato un nuovo
slancio nella vita. Poco prima dell'ultimo miglio mi ha detto: 'Farcela,
significherebbe sposarsi un'altra volta'". All'arrivo, l'atleta è stato
accolto da parenti ed amici, e da una folla in delirio. A chi gli
chiedeva il segreto del suo fisico, egli ha risposto semplicemente che
per lui è fondamentale mangiare il curry.
Orlando Pizzolato, due volte vincitore della New York City Marathon,
oggi tecnico, direttore della rivista milanese "Correre", ed ancora
corridore, scrive che il bravissimo Singh ha percorso 42,195 km, ma non
ha "corso" la maratona. Infatti, per percorrere ogni frazione di 1000 m
della gara, egli ha impiegato mediamente 11'59''. Un buon ritmo, anzi,
un buon passo, in quanto in effetti non ha corso, seppure simulando un
passo rimbalzato. Pizzolato continua ricordando che, del fatto che si
percorra una maratona senza staccare i piedi da terra neppure una volta,
ha discusso, nel 2010, il New York Times, prima della maratona della
Grande Mela. Si dibatteva se considerare maratoneti quanti percorrono
gran parte della distanza senza correre. Le opinioni in merito divergono
anche tra gli esperti.
Il motto di Singh: "Stay smiling and keep running" (sorridi e continua a
correre). Il segreto di una vita lunga e sana è di non farsi piegare
dallo stress. Essere grati per qualunque cosa vi accada e stare lontani
dalle persone negative, sorridi e continua a correre; questa la
filosofia che anche questa volta lo ha portato al traguardo, sicuramente
vincitore: la maratona come scuola di vita. Il suo tipico turbante sikh
non lo abbandona mai: sinora gli ha sempre portato fortuna.
Singh si gode la sua tenacia ed i suoi successi con un discreto numero,
tra l'altro, di fans inscritti alla sua pagina Facebook (19.026), ove
racconta le sue imprese con foto e video.
Singh segue un'alimentazione vegetariana. Bere tè e mangiare curry allo zenzero, oltre ad uno stato mentale zen di "essere sempre felice" sono i tre ingredienti del successo di Singh. Possiamo aggiungere il duro allenamento quotidiano, con il sorriso sulle labbra e la gioia nel corpo. Egli è proprio un vegetariano, come nell'etimologia del termine (da vegetus = sano, vigoroso): i fatti gli danno ragione.
Singh segue un'alimentazione vegetariana. Bere tè e mangiare curry allo zenzero, oltre ad uno stato mentale zen di "essere sempre felice" sono i tre ingredienti del successo di Singh. Possiamo aggiungere il duro allenamento quotidiano, con il sorriso sulle labbra e la gioia nel corpo. Egli è proprio un vegetariano, come nell'etimologia del termine (da vegetus = sano, vigoroso): i fatti gli danno ragione.
Nella vita, è la motivazione che ci spinge ad agire, sulla base dei nostri valori e della nostra sensibilità. Così Singh dev'essere apprezzato soprattutto come persona, oltre che come maratoneta. In fondo, più che aggiungere anni alla vita, si deve aggiungere vita agli anni. Chi, all'età di centouno anni ha in programma di correre una maratona, ancora riesce a gustare la vita.
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